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Domenica 21 maggio ore 12:00
ALBERO DI CANTO

Performance-concerto a cappella . Coro Voce Specifica a cura di Anna Maria Civico Nelle comunità contadine del passato, in varie zone d’Europa, si usava definire “Albero di canto” una persona che nel paese sapeva migliaia di melodie. Ancora oggi, anche in Italia, si possono trovare persone anziane che hanno avuto questa funzione di memoria comunitaria (meta-culturale) nel proprio paese o ne ricordano l’esistenza. In assonanza con l’estrema vitalità dell’Albero spaccasassi-bagolaro della Certosa, accostiamo canti provenienti dalla tradizione orale come linfa culturale estremamente resistente. La poesia dei canti della cultura contadina disegna una rappresentazione mitica della vita quotidiana, da quelli paraliturgici a quelli d’amore, storie umane sono associate ad elementi della natura locale: dalle piante, alla terra e il mare, agli animali e al cosmo. Come se non fosse possibile raccontare l’Umanità senza il Cosmo che la contiene. Gli elementi vegetali sono i più nominati come l’accostamento del nome Rosa alla rosa o del giglio o garofano ad un giovane. L’albero è presente come esempio di resistenza al tempo, al suolo e al lavoro agricolo; modello di radicazione sentimentale e storica. Questi canti sono relitti di un mondo musicale comune a tutto il Mediterraneo e ci raccontano di un modo di vivere in mimesi e in relazione profonda con gli elementi naturali e il cosmo. Il canto era funzionale, rituale e curativo. Ancora oggi ne cerchiamo la funzione nei modi possibili alle nostre arti e sensibilità contemporanee. La rete acustica delle voci si estende creando affinità con gli apparati radicali dell’albero attraverso un modo di cantare all’aria o a stisa con tempo libero e note lunghe in fine frase ed a voce tesa. Il coro si muove costruendo un intreccio visuale semplicemente camminando, seguendo le radici dell’albero nelle crepe emerse sul pavimento di cemento. I canti scelti per la performance Albero di canto sono dei veri e propri “sopravvissuti” che hanno resistito fino ai nostri giorni grazie alle campagne etnomusicologiche e agli archivi e soprattutto grazie a chi ha continuato a cantare anche in comunità che sono rimaste isolate. Il repertorio si basa su canti di vario argomento: amore, ninna-nanna, devozionale, nostalgia, raccolta e lavoro. Provengono da Calabria, Sicilia, Veneto, Serbia, Grecia. Due canti sono composti dalla curatrice e puntano ad esaltare e incrociare i temi poetici, riproposti in lingua italiana, e a risaltarne l’atemporalità attraverso l’uso di variazioni minime nella melodia e nel tempo. BRANI Pattern di suoni ambientali eseguiti vocalmente (improvvisazione) L’albero era nato (Anna M. Civico) Maria si parte (Passione di San Nicola Arcella CS) Santo Michele (Canto dei battipali di Venezia, versione rec. Luigi Nono) Agni parthene (Canto devozionale ortodosso greco) Variazioni minime per ninna nanna siciliana (Anna M. Civico) Zapevala sojka ptica (Canto di famiglia serbo) A la surfarara (Canto dei zolfatai di Sommatino CL, versione rec. Lomax-Carpitella) Il coro è parte del laboratorio di sperimentazione e ricerca sulla voce e il canto di tradizione orale del Mediterraneo che si svolge al C. T. R. Centro Teatrale e Ricerca della Giudecca. Diretto da Anna Maria Civico, si prefigge di guidare le/gli allieve/i nella scoperta e stabilità delle proprie funzioni vocali integrate alla corporeità e qualità della presenza. L’obiettivo è di raggiungere la pienezza della propria voce naturale, che per ricerca timbrica attinge all’estetica del canto di tradizione orale del vecchio mondo contadino.

Performer: Anna Maria Civico (concept), Coro Voce Specifica (Anna M. Civico, Beatrice Di Fonzo, Giulia Gatto, Milena Jankovich, Carla Marazzato, Giovanni Paladini, Sara Paolini, Roberta Ruggero, Raffaele Silvestre, Patrizia Veclani).

Albero di canto è inserita nella installazione SPACCASASSI DI BEKA&LEMOINE partner del progetto BioGrounds Maxxi.

Domenica 21 maggio ore 12:00 – aperto a tutti/e (accesso libero) Credits: C.T.R. Centro Teatrale Ricerca Giudecca VE, Voce Specifica, Maxxi

 

VENERDì 2 GIUGNO DALLE ORE 18.00
UNIMAGINABLE Karen Nelson Jam e Performance

 

VENERDì 2 GIUGNO DALLE ORE 18.00

UNIMAGINABLE, jam e performance con KAREN NELSON

Una jam rituale partecipativa con conferenza-dimostrazione che esplora la Contact Improvisation come un essere vivente, che respira e cambia. Sintonizzandoci su clip storiche di CI, danzeremo la storia e passeremo alla condivisione delle nostre attuali incarnazioni, identità e passioni.
Aperta a tutti, anche in forma di auditori. Per i partecipanti si consigliano vestiti comodi per danzare.
Evento aperto ad offerta libera.
Karen (Chuki) Nelson si muove fluidamente tra l’improvvisazione della danza e lo studio e la pratica buddista. Come esploratrice-collaboratrice, insegnante, creatrice, artista itinerante, autrice/contributrice di Dancing with Dharma e Contact Quarterly, è stata una ricercatrice nella Contact Improvisation dal 1977. Ha co-fondato esperimenti di abilità miste Dance Ability e Diverse Dance Research Retreat e integrato Material for the Spine (Steve Paxton) e Tuning Scores (Lisa Nelson/Image Lab) nel suo approccio alla danza basato sulla sensazione fisica, oltre a indagare le narrazioni culturali dominanti e re-vers(ion)ing all’interno della sua stessa incarnazione e comunità più ampia.