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18 Agosto 2023
MEDITATION LAB
11 Agosto 2022

TEATRO PER RAGAZZI 10-12 ANNI

a cura di Carla Marazzato e Beatrice di Fonzo


Orario:
Ogni martedì dalle 16.30 alle 17.45 Prima lezione/prova martedì 26 settembre

Insegnante: Carla Marazzato

Insegnante: Beatrice di Fonzo

Info: Beatrice di Fonzo, tel. 3402713708, beatrice.difonzo@gmail.com

Teatro per ragazzi

Corso di teatro per ragazzi dai 10 ai 12 anni

IL VIAGGIO DELL’ANTIEROE

Non si può essere coraggiosi senza avere paura, e percorrere le vie dei “cattivi famosi” permette ai ragazzi di attraversare, simbolicamente, le proprie paure. Un percorso di teatro per esplorare l’altra faccia del bene! Conoscere i cattivi attraverso libri, fumetti, storie, permette di sviluppare un immaginario che porta a soluzioni coraggiose per sconfiggerli. Non è quindi solo attraverso i ragionamenti adulti che si acquisiscono le strategie per raggiungere il bene, ma con le proprie visioni, mettendo in campo anche soluzioni immaginifiche surreali. Allo stesso tempo, mettere in luce gli aspetti legati ai cattivi, dà legittimazione al fatto che possono essere accolte anche tutte quelle piccole forme di “cattiveria”, esteriori, ma spesso intime, che stanno naturalmente nelle umane esperienze, e che quindi anche i ragazzi provano o verso gli adulti, o verso i coetanei, o verso alcuni aspetti sociali in generale. Quando e come ognuno agisce contro il male? Quali sono i mezzi che usa per sconfiggerlo? Il coraggio si misura solo con la forza o si può essere coraggiosi in mille altri modi? Esploreremo in modo creativo le loro esperienze “cattive”, le metteremo in relazione alle cattiverie narrate sui libri per mettere in scena un fantasioso mondo di estroversa cattiveria e fantasioso coraggio.

METODO

Il centro del nostro lavoro è il corpo. Corpo da conoscere, da muovere, da ascoltare, da trasformare e che creativamente si muove con gli altri in dinamica nello spazio. I tre livelli di lavoro sono: io, l’altro lo spazio. Tutto il metodo si basa sulla Maieutica: non si vuole imporre dall'alto dei concetti e delle nozioni ma si stimola l'allievo ad esprimere le sue idee personali, la sua fantasia, le sue esperienze, accompagnandolo nel processo creativo, allo scopo di rendere teatralmente concreta la sua intuizione, cristallizzandola in una forma chiara e definita. Le tecniche principali utilizzate sono il teatro fisico, la mimesis corporea, il clown moderno, la danza personale, la danza contact improvisation. Il teatro fisico lavora sulla coscienza del proprio corpo e sull'ascolto di gruppo. La mimesis lavora sull'osservazione della realtà e sull'imitazione. Il clown sulla sincerità dello stare con se stessi. La danza contact improvisation sulla relazione con gli altri e sul rispetto e attenzione nel contatto fisico. La pedagogia è proposta sotto forma di gioco o tramite semplici esercizi che vengono chiamati simpaticamente esperimenti per entrare in una modalità di curiosità ed uscire dalle categorie di giudizio. Per dar loro maggiori strumenti per indagare meglio il tema trattato, verranno proposte letture ad lata voce. La lettura condivisa, è una forma di ospitalità, crea ponti, legami tra il ragazzo e l’adulto andando a rafforzare il rapporto di fiducia, andando a creare coesione tra tutti i partecipanti per dare forma a un gruppo compatto e complice. Nasceranno quindi ‘parole chiave’ che andranno a creare un alfabeto speciale appartenente al gruppo, un modo di comunicare velocemente le informazioni sul movimento fisico (singolo e di gruppo). Le regole sono poche ma fondamentali, e permettono al bambino di sentirsi libero e non costretto nei limiti che gli vengono dati. Tutta la pedagogia teatrale al momento della creazione è interamente basata sul ‘sentire’ e non sul ‘mostrare’: come si fa ad essere autentici a teatro? Quando ciò che sento è reale e quando è finto? Si sviluppa la coscienza e l'attenzione alla propria presenza, alla qualità che si ha in quel momento specifico. Durante la lezione viene utilizzata sempre la musica (classica, pop, contemporanea... tutta!) come ‘strumento magico’ di attivazione del corpo. Non c’è la necessità di creare un’esperienza lontana da quello che è il vissuto del proprio quotidiano, così facendo si da forma a un dialogo veritiero in primo luogo per se stessi.

A fine anno è prevista una restituzione al pubblico sotto forma di spettacolo aperto a tutti.