Trame del Tempo è uno spettacolo creato da tre artisti: Sonia Biacchi (creatrice di costumi), Atsushi Takenouchi (coreografo e danzatore) e Hiroko Komiya (musicista), impegnati in maniera diversa ma affine a livello estetico e in gran parte a livello filosofico. trame del tempo è un'occasione unica per volgere lo sguardo verso un angolo diverso e un tentativo di avvicinamento all'assoluto che si slega da dimensioni spaziotemporali quotidiane.
Sonia Biacchi (ideatrice dello spettacolo e costumista)
L'arte di Sonia Biacchi, frutto di un'instancabile forza creativa sia nella vita privata che artistica, si relaziona con l'universalità delle forme. Sono forme elementari, eppur complesse come l'universo al quale appartengono, forme archetipiche immediatamente comunicative
una produzione C.T.R. e dimora coreografica (Torino)
Il silenzio evidenzia i suoni, il rumore li copre. la luce acceca, l'oscurità rivela.
la luce. L'oscurità.
lo spettacolo "ultra" utilizza la danza dei corpi, che si vestono di luce e di ombre per esprimere una dualità , e tra questa le sue infinite sfumature. La luce e l'oscurità si spogliano della loro valenza morale per aiutarci a comprendere ciò che con uno sguardo disattento non riusciamo a percepire. Un viaggio per tutti personale che pur ci rende parte di un mondo, fatto per condividerne la scoperta.
una danza fisica, dinamica, scuote il corpo che gioisce della sua fisicità. Momenti di elevata velocità e virtuosismo si alternano momenti di estrema quiete e tenerezza corporea.
performance di danza per corpo costume e suono
l'incontro tra due mondi, due culture, quello di Sonia Biacchi (creatrice dei costumi) con Atsoushi Takenouchi (coreografo e danzatore) e Hiroko Komia (musicista) ha già prodotto uno spettacolo di grande suggestione, Trame del tempo, e ora sta rinnovando il suo impegno con gli stessi autori in una nuova opera di teatro danza dal titolo "No hay caminos, hay que caminar" Lo spettacolo, come in una meravigliosa macchina del tempo, percorre un'infinita inesausta tessitura di rimandi arcaici e nuovi insieme mistici, eroici, sofisticati nella essenzialità sul tema del caminar.
Architetture leggere e trasparenti, bianche, invenzioni liriche, estremamente mobili, combinazioni tecniche ed insieme simbolo sensibile della natura. Leggere e perciò alitanti, architetture emozionali.
Le architetture, componendo nell'aria continui arabeschi condizionano l'ambiente scenico e lo spettatore sul quale anche esercitano, con le loro sottili variazioni una forza magnetica.
Esse non celebrano nè personaggi nè eventi e tuttavia rendono conto all'uomo dello homo faber che le ha inventate, della civiltà industriale che le ha rese possibili.
Esse generano particelle inorganiche di color rosso condannate ad una ricerca costante di quiete, incapsulate in strutture instabili e in continuo movimento all'interno di un universo imprevedibile e cangiante che completa il quadro.
Il movimento dei corpi trova spazi paralleli e attinenze con molte altre discipline apparentemente lontane, in particolare la pittura, la scultura, la luce, il suono!
Alle architetture aeree si alternano opere pù maestose, dai volumi pieni, personaggi di una nuova mitologia che tuttavia conservano, nella dolcezza di una curva, nell'emergere aguzzo di un contorno, una forte fantasia costruttiva.