MEDITAZIONI
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Canto arcaico del mediterraneo

LONTANANZE E RADICI VOCALI NEI CANTI A STISA

progetto-laboratorio di voce-canto di tradizione orale-aurale

a cura di Anna Maria Civico


Orario:
Primo ciclo sabato 8 ottobre, sabato 5 novembre e sabato 3 dicembre 2022
14:00 - 18:30
Per iscriversi al progetto-laboratorio è condizione indispensabile che ogni partecipante si impegni ad essere presente a tutti gli incontri.
Il corso si estenderà fino a maggio/giugno 2022.
Le altre date le presenteremo a seguito del primo incontro.

Insegnante: Anna Maria Civico

Info: Beatrice Di Fonzo, tel. 3402713708 – beatrice.difonzo@gmail.com

Il palmo della mano vicino al padiglione auricolare fanno una conchiglia

L'orecchio beve il suono. La bocca è una sorgente di suono e di nutrimento per l'orecchio insieme alla phonosphera che è sede di segni multipli a cui ogni essere vivente attinge. Qualcosa dall'ambiente rimane agganciato alla nostra mente e caratterizza il suono della nostra voce prima ancora di ciò che diciamo. L'organicità di questo sistema di fonazione, orientamento e reinvenzione sarà il fulcro di questo percorso. Attraverso la pratica della vocalità organica osserviamo e facciamo emergere i tratti gestuali e ambientali presenti in trasparenza nelle melodie. Essi possono prendere la forma di glissati, trilli, staccati, sospiri, caratterizzando la dinamica musicale. L'organicità richiede rigore, attenzione, concentrazione. La curatrice integra tecniche vocali-musicali contemporanee, provenienti dall'improvvisazione, e dalla più recente funzionalità vocale, a pratiche del teatro grotowskiano. Il corpo-voce e la qualità della presenza sono il contenitore che ci consentiranno di esplorare e attingere dalla organicità. Cosa possiamo fare con questo? Aspirare alla sincronicità musicale nel canto e nel gesto corporeo. Intonare attingendo alla memoria del suono. Accordarsi ad orecchio. Memorizzare melodie e testi. Improvvisare su cellule melodiche dei modi dei canti studiati. Comporre attingendo alle improvvisazioni. Apprendere a modulare e gestire le emozioni. Si lavorerà maggiormente su canti a stisa, a distesa, all'aria, alla longa, lontananze, ovvero quei canti nati per esecuzioni all'aperto. Canti che richiedono una vocalità e un'azione del mantice che possiamo trovare nella esplorazione della voce naturale. Il genere musicale di trasmissione orale del mondo contadino del passato ha delle caratteristiche estetiche che cercheremo di rispettare e possibilmente ampliare. Caratteristiche che riguardano sia il disegno melodico e gli intervalli sia l'impegno timbrico. Il Canto della tradizione agro-pastorale si è generato sotto spinte multidimensionali e in correlazione al contesto ambientale e comunitario. Spazi concreti con caratteristiche acustiche uniche sono tessute in trasparenza nelle strutture musicali. Le comunità del passato, esposte ai commerci via mare e alle transumanze, ha visto confluire modi musicali mediterranei e orientali, tessendo insieme belati, lacrime, turbinii, cigolii, storie, vibrazioni emotive e sonore. Quello che ci arriva oggi, attraverso registrazioni o incontri, è una melodia, un brano musicale, eccezionale e/o talvolta danneggiato. È necessario uno strumento adeguato per sviluppare intonazione, intensità, timbro per rendere questo genere musicale il più preciso possibile. Radicalizzando la voce, il canto, l'orecchio. Cercando di raggiungere e far risaltare la connessione tra fisicità del suono (della voce), esperienza corporea e risonanza.

PARTECIPAZIONE

Per i partecipanti sarà necessario: motivazione personale ad indagare la propria voce mettendola in gioco nello strumento corpo-voce. Una capacità mnemonica acquisita di memorizzazione del suono e/o del movimento, disponibilità all'ascolto. Disponibilità all'astensione dal giudizio. Ogni partecipante dovrà portare un testo breve tratto da una poesia contemporanea o da una tragedia greca. Il testo potrà essere di max 10 righe e dovrà essere appreso a memoria sin dal primo incontro.